Cosa sono le scarpe Primi Passi per bambini?
Sicuramente sono una grossa invenzione di marketing! Ma procediamo con ordine!
Appena i bambini iniziano a muovere i primi passi (8-10 mesi), sia aiutandosi con le superfici verticali sia in autonomia un pò più in là nei mesi, la stragrande maggioranza dei genitori inizia ad informarsi su: quando comprare le scarpe primi passi? quando è giusto mettere le scarpe ai bambini? Quali caratteristiche devono avere le scarpe primi passi? Come scegliere le migliori scarpe primi passi? e chi più ne ha più ne metta!
Piccola premessa, io che scrivo, ho due bambini: Gige (Novembre ’22) e Meta (Dicembre ’19) e sono uno dei soci fondatori della SPRINTIT, una società che si occupa di formazione, ricerca, sviluppo e divulgazione nel campo della Posturologia e delle Neuroscienze. In più di 15 anni ho conosciuto tanti professionisti sanitari e sentito molte “campane”, che a loro volta hanno visto decine di migliaia di bambini e ragazzi.
Le scarpe primi passi, secondo la narrativa che il marketing porta alla nostra attenzione di genitori, sono quelle scarpine che il bambino “dovrebbe” usare non appena inizia a sperimentare l’appoggio dei piedi a terra, fintanto che non potrà portare scarpe più strutturate e più simili a quelle degli adulti.
Niente di più sbagliato!
Nelle prime fasi di vita del bambino se i piedi vengono lasciati scalzi e liberi di sentire le superfici c’è un notevole beneficio nello sviluppo delle abilità motorie.
E vi svelo un segreto ancor più grande, stare a piedi nudi fa bene da 0 a 100 anni!
Non serve essere dei “clinici” per capire che certe scarpe ostacolano questo “naturale movimento di apertura”.
Quando mettere le scarpe Primi Passi?
Quando si è in un ambiente sconosciuto o poco protetto (al parco, al ristorante, a spasso, bagni pubblici ecc. ecc.) è importante coprire il piede in modo tale che il bambino non possa ferirsi o contrarre malattie, funghi e verruche (no, non si prende il raffreddore a piedi nudi). In questi casi però perde di significato l’avere scarpe dedicate ai primi passi, in quanto sono situazioni saltuarie che durano al più qualche ora, tempistica per cui una scarpa varrebbe l’altra.
Va detto però che sicuramente una scarpa “primi passi” sarà di gran lunga più fisiologicamente adatta di una scarpa “non dedicata ai primi passi” anche in questi brevi frangenti.
Quando si è in un ambiente protetto, abitazione propria o strutture di accudimento, sperabilmente il bambino non sarà soggetto a rischi di taglio, perforazione, abrasione, caldo o freddo “estremo” e quindi via libera al piede nudo.
SI, PIEDE NUDO!
In alternativa si possono usare i calzini antiscivolo (seppur tecnicamente si scivoli di meno a piedi nudi) anche se comunque introducono un piccolo filtro agli importantissimi recettori che noi tutti, adulti e bambini, abbiamo sulla pianta del piede.
Un pò di freddo ai piedi non fa venire il raffreddore, virus e batteri delle vie aeree funzionano in un altro modo, se poi come sistema di riscaldamento domestico avete il pavimento radiante, non ci sono scuse neanche per il freddo.
Che caratteristiche devono avere le scarpe “primi passi”?
Il piede non ha bisogno di alcun aiuto (in mancanza di patologie conclamate), se non: protezione da caldo o freddo estremo, protezione da abrasioni, lacerazioni o perforazioni.
Una scarpa primi passi deve essere quindi:
- Leggera
- Suola piatta, sottile e flessibile
- Sagoma ampia e anatomica
- Drop zero, quindi tallone e punte sullo stesso piano
Hey! ma queste sono proprio le caratteristiche delle scarpe con filosofia “BAREFOOT” in italiano “PIEDE NUDO” (di cui parlo in questo altro articolo)!
Perchè le scarpine “primi passi”, che al più vengono portate per qualche ora, devono avere queste caratteristiche mentre noi adulti ficchiamo i nostri piedi in tutt’altro tipo di scarpe, magari pure per 12-14 ore al giorno?
Moda? Marketing? Abitudine?
Esiste una marca migliore di “scarpe primi passi”?
A parità delle caratteristiche di cui sopra, una marca vale l’altra, la differenza si vedrà nei materiali utilizzati, nell’assemblaggio e nel costo.
Materiali migliori (traspiranti, leggeri, resistenti, anallergici ecc.) si pagano di più.
L’assemblaggio più accurato (cuciture più resistenti, collanti più forti, velcro ecc.) si paga di più.
Anche la notorietà del brand si paga di più.
Prezzo alto però non vuol dire automaticamente miglior qualità.
Ripasso generale e conclusioni veloci!
- Piedi scalzi per il maggior tempo possibile
- Calzini antiscivolo per i “freddolosi”
- Scarpe primi passi per camminare sulle superfici “estranee”, “pericolose” o “sporche”
- Scarpine normali “moda” per il minor tempo possibile
Non appena il bambino camminerà per la maggior parte della sua giornata, ne riparliamo in un altro articolo, ma posso “spoilerare” fin da ora che le caratteristiche delle scarpe che dovrà utilizzare sono quelle che vi ho già elencato poco sopra.
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